C’è un tratto di costa adriatica salentina che non smette mai di sorprendere. Da Torre dell’Orso a Porto Badisco, il paesaggio cambia continuamente: si passa da falesie affacciate sul blu, a calette nascoste, da torri costiere a grotte piene di fascino. In questo tratto di litorale si snoda un sentiero naturale che racconta la storia di un territorio millenario, dove ogni passo è un incontro con panorami spettacolari, leggende e tracce di civiltà antiche.
Torre dell’Orso: il punto di partenza tra mare e mito
Il percorso può cominciare da Torre dell’Orso, località balneare tra le più amate del Salento. Famosa per la sua spiaggia dorata incorniciata da alte falesie e dalla presenza iconica dei due faraglioni chiamati “Le Due Sorelle”, Torre dell’Orso è molto più di una semplice meta estiva.
La leggenda racconta che due sorelle, ammaliate dalla bellezza del mare, si siano tuffate tra le onde e non siano più tornate. Gli dèi, mossi da pietà, le avrebbero trasformate in roccia. Una storia struggente che dona poesia a un panorama già di per sé mozzafiato. Da qui si può imboccare un sentiero costiero che si inoltra tra pinete, macchia mediterranea e scogliere battute dal vento.
Roca Vecchia e la Grotta della Poesia: tra archeologia e sacralità
Il primo tratto del cammino ti porta a Roca Vecchia, sito archeologico affacciato sul mare e abitato fin dalla preistoria. Qui sorgono i resti di una città fortificata, cinta da mura possenti, affacciata su un tratto di costa particolarmente frastagliato. Ma il cuore del luogo è senza dubbio la Grotta della Poesia, una piscina naturale circolare di rara bellezza.
Questo specchio d’acqua, che comunica col mare aperto attraverso un passaggio sotterraneo, era venerato in antichità. Le pareti della grotta sono coperte di iscrizioni in greco e latino: invocazioni, dediche, versi. Si ritiene fosse un luogo sacro, forse dedicato a una ninfa o a una divinità marina. Oggi è una tappa imperdibile non solo per il tuffo, ma per il senso di mistero che continua ad aleggiare tra le sue rocce.
Tra insenature e torri: San Foca, Sant’Andrea e i paesaggi verticali
Proseguendo verso sud, il sentiero si snoda lungo tratti rocciosi intervallati da pinete e piccole baie. Da San Foca a Torre Sant’Andrea, il mare si apre in un susseguirsi di faraglioni e archi naturali modellati dalla forza del vento e della salsedine. I più scenografici sono senz’altro quelli di Sant’Andrea: giganteschi pilastri calcarei che si stagliano contro il cielo, immersi in un’acqua verde smeraldo.
Lungo il percorso si incontrano le antiche torri costiere, costruite nel XVI secolo per difendere il territorio dalle incursioni saracene. Oggi queste torri, spesso abbandonate ma ancora fiere nella loro presenza solitaria, diventano punti di riferimento e silenziosi osservatori panoramici.
Otranto: la soglia tra due mondi
Prima di raggiungere Porto Badisco, il sentiero lambisce Otranto, la città più orientale d’Italia. Fermarsi qui è quasi obbligatorio, anche solo per un caffè in riva al mare o una breve visita al centro storico racchiuso tra le mura aragonesi.
Passeggiare tra le stradine in pietra, visitare la Cattedrale con il mosaico pavimentale e salire al Castello offre una parentesi urbana prima di rituffarsi nella natura. Eppure Otranto è anche punto di congiunzione tra oriente e occidente, tra passato e presente, tra paesaggio e civiltà.
Porto Badisco: approdo tra storia e silenzi
L’arrivo a Porto Badisco ha il sapore della scoperta. Questa piccola insenatura, stretta tra alte pareti rocciose, è uno dei luoghi più intimi del Salento. Il mare è limpido e più fresco, grazie alle sorgenti sotterranee che alimentano la baia. Qui, secondo la leggenda, sbarcò Enea durante la fuga da Troia, trovando rifugio prima di risalire verso il Lazio.
Porto Badisco è anche custode della Grotta dei Cervi, una delle più importanti testimonianze del Neolitico in Europa, ricca di pittogrammi e segni rituali. Sebbene non visitabile, la sua presenza contribuisce a rendere questo tratto di costa ancora più denso di significati.
Senza grandi stabilimenti né clamore turistico, Porto Badisco è un luogo in cui il tempo sembra rallentare. Ideale per chi ama il trekking, il kayak, o semplicemente sedersi sugli scogli ad ascoltare il suono del mare.
Un sentiero che racconta il Salento più autentico
Il percorso da Torre dell’Orso a Porto Badisco non è solo un’escursione: è un racconto a cielo aperto. Camminare lungo questo tratto di costa significa scoprire il Salento attraverso le sue pietre, i suoi venti, i suoi silenzi. È un’esperienza per chi ama esplorare, osservare, lasciarsi sorprendere.
Consigliato nelle mezze stagioni, quando il clima è mite e i colori più nitidi, questo itinerario si può affrontare anche a tappe. Zaino leggero, scarpe comode, acqua e tempo da dedicare a ogni sosta: così il viaggio diventa parte integrante della vacanza.
Tra grotte, torri, paesaggi scolpiti e storie antiche, questo tratto di costa adriatica salentina regala un’esperienza che rimane nella memoria. Ed è proprio in questi luoghi, dove la natura incontra la leggenda, che si scopre il Salento più vero.
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