C’è un modo diverso, più autentico e sorprendente, di vivere il Salento: farlo a piedi, lungo un cammino che unisce due mari, dall’Adriatico allo Ionio. Il tratto da Otranto a Santa Maria di Leuca è un itinerario breve ma intenso, spesso chiamato anche “la fine del mondo salentina”, perché attraversa paesaggi silenziosi e spettacolari fino ad arrivare là dove la terra finisce, nel punto più a sud della penisola. Un percorso che invita a rallentare, respirare a pieni polmoni e lasciarsi guidare dalla luce del Sud.

Un itinerario tra terra, cielo e mare

Il mini cammino da Otranto a Leuca non ha la fama del Cammino di Santiago né l’organizzazione di una grande via escursionistica, ma proprio per questo conserva intatto il suo fascino selvaggio. Si tratta di un itinerario di circa 60 chilometri, percorribile in 3 o 4 giorni, che segue sentieri costieri, sterrati di campagna e tratti dell’antica Via Francigena del Sud.

Si parte da Otranto, incantevole borgo affacciato sul mare Adriatico, e si cammina verso sud lungo un percorso segnato da fari, muretti a secco, pajare e fichi d’india. Il cammino tocca luoghi di straordinaria bellezza, come Punta Palascìa, il punto più orientale d’Italia, dove sorge un faro che guarda verso l’Albania. Da qui, l’alba è uno spettacolo che ripaga ogni passo.

Il percorso non è sempre segnalato in modo ufficiale, ma esistono tracce GPX scaricabili e guide locali che aiutano a orientarsi. L’importante è affrontarlo con spirito di scoperta e una buona dose di libertà.

Tappe imperdibili lungo il cammino

Il bello di questo itinerario sta proprio nelle tappe intermedie, spesso fuori dalle rotte turistiche più battute. Da Otranto si raggiungono le Cave di Bauxite, con i loro colori surreali, e poi ci si inoltra verso Porto Badisco, un’insenatura silenziosa legata al mito dell’approdo di Enea. Qui il mare è cristallino e le scogliere sembrano scolpite a mano.

Proseguendo, si attraversano piccoli borghi come Santa Cesarea Terme, con le sue ville liberty e le sorgenti sulfuree, e Castro, abbarbicata su un promontorio roccioso che regala una delle viste più suggestive dell’intero Salento. La Grotta Zinzulusa, che si affaccia direttamente sul mare, merita una sosta: visitarla significa entrare nel cuore calcareo della costa.

Ultima tappa prima dell’arrivo è Gagliano del Capo, da cui parte il Sentiero del Ciolo, un tratto spettacolare sospeso tra pareti rocciose e il blu profondo dello Ionio. Da lì, mancano pochi chilometri alla meta finale: Santa Maria di Leuca, dove il santuario domina il punto esatto in cui i due mari – Adriatico e Ionio – si incontrano. Una vista che lascia senza parole.

Consigli per chi vuole affrontare il cammino

Il cammino tra Otranto e Leuca può essere affrontato da chiunque abbia un minimo di allenamento e voglia di mettersi in cammino. Il periodo migliore per percorrerlo è primavera o inizio autunno, quando il clima è mite e i sentieri meno affollati. D’estate è consigliabile partire molto presto al mattino per evitare il caldo eccessivo.

Si consiglia uno zaino leggero con l’essenziale: acqua, snack, cappello, scarpe da trekking comode e, se possibile, una guida del percorso o una mappa digitale. Le strutture ricettive nei paesi lungo il cammino sono numerose e accoglienti, perfette per una sosta rigenerante tra una tappa e l’altra.

È un viaggio lento, fatto di incontri, panorami e riflessioni. Chi lo percorre non cerca solo una vacanza, ma un’esperienza che lasci il segno.

Un altro Salento da scoprire, passo dopo passo

Il tratto tra Otranto e Santa Maria di Leuca è molto più di un percorso escursionistico: è un modo per riscoprire il Salento più autentico, tra natura, storia, mare e spiritualità. È la scelta ideale per chi desidera prendersi una pausa dal turismo veloce e lasciarsi conquistare da ciò che normalmente si perde dietro al finestrino di un’auto.

Ogni passo racconta qualcosa: un antico ulivo, un muretto a secco, un pastore che saluta da lontano. E quando si arriva in fondo, davanti all’immensità del mare, si ha la sensazione di aver davvero compiuto un piccolo grande viaggio.

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